lunedì 17 maggio 2010

Upload video e foto terminato

Come da titolo ho finito di "uploadare" i video e le foto.

Qui trovate tutto quanto!

Vi ricordo che i video sono in formato mts e si possono aprire con vari programmi tra i quali: vlc, KMplayer, Media Player Classic Home Cinema + K-Lite Codec.

Bye Bye

sabato 20 marzo 2010

Upload Video

Per chi ha problemi a scaricare i video da megaupload: da oggi potete scaricarli dal mio profilo di windows live messenger sotto la cartella "Video Giappone". I files superiori a 50 MB sono stati divisi tramite Winrar.

Per le foto: sono in alto mare, quindi portate ancora pazienza!

martedì 5 gennaio 2010

Post di servizio (un po' inutile ma vabbè)

Alcune persone mi hanno segnalato l'impossibilità di vedere le foto sul mio profilo live in quanto le oltre 2700 foto all'interno della stessa cartella farebbero crashare/bloccare i browser. Ho deciso di suddividere le foto in varie cartelle in base ai luoghi visitati. Questa operazione durerà parecchio tempo!!!

Abbiate fede

(anche perchè "live" non mi permette di selezionare più foto da spostare in una cartella, o almeno io non ho trovato la funzione, quindi devo fare lo spostamento una foto alla volta)



Durante i lavori le immmagini rimarrano sempre disponibili ma saranno sparse per varie cartelle "temporanee". Una volta ultimato il lavoro (che spero apprezzerete) farò un post per segnalare la "fine dei lavori".

p.s.: a breve arriverrano anche gli ultimi post del nostro viaggio e i video "uppati" sempre sul profilo live!

Grazie

Ah dimenticavo: auguri!!!

Ultimo giorno a Tokyo :_(


Pensavate che avessimo finito e che il blog fosse ormai chiuso, eh?
Invece, con il nuovo anno (e soprattutto con il periodo di ferie) ci è venuta la voglia di scrivere, specie se consideriamo che, promesso promesso, ma l'ultimo giorno passato a Tokyo non l'abbiamo mai raccontato.
E pensare che invece merita! Sono successe cose assurde, abbiamo visto posti incredibili e incontrato una persona che... eh, non posso dirvelo!

Quello che possiamo raccontarvi è che, come potete notare dalla foto in alto, l'ultimo giorno l'abbiamo passato tentando di immedesimarci il più possibile nei giapponesi, amalgamandoci e mischiandoci per coglierne l'essenza più vera e profonda. Tentativo fallito! (vedi foto, appunto... eravamo un pugno nell'occhio, ci guardavano tutti...)
Diciamo subito che le mascherine, oltre ad essere abbastanza ridicole e molto probabilmente inutili, hanno anche il difetto di rendere difficoltosa la respirazione (specie se, come noi, ti perdi e vai da tutt'altra parte della città quando invece vuoi andare ad Akihabara), aumentare in maniera esponenziale la sudorazione e, dice Katia, TI STRUCCANO! Terribile!!! (tra l'altro le giapponesi si mettono anche il rossetto sotto la mascherina... a che mai servirà)

Insomma, la mattina abbiamo dormito un po' più del solito - ci siamo svegliati BEN alle 9! - e abbiamo deciso di fare una passeggiatina fino al quartiere dell'elettronica (Akihabara Electric City... che razza di nome) per gli ultimi acquisti di fumetti. Presi dalla baldanza ci siamo armati di mappa e mascherina e siamo partiti. Arrivati al fiume, cercando il mare, decidiamo di costeggiarlo (da una parte dovrà pure sfociare). Facciamo simpatici incontri con pescatori e barboni finchè, ad un certo punto, la botta di culo: la barca disegnata da Leiji Matsumoto (Galaxy Express 999, Capitan Harlock... dice nulla?) ci sfila, navigando placidamente. Considerando che, se non sai gli orari, è piuttosto dura beccarla, direi che Buddah, Kannon o chi altri ha voluto dimostrarsi benevolo. Tuttavia decidiamo di non salire (però Lord voleva chiedere se vendevano gli artbook. Sulla barca. Mah...)


Insomma, ripartiamo. Attraversiamo il ponte (di nuovo) e FINALMENTE possiamo ammirare il peperoncino (non so il nome, capirete dalla foto) DI GIORNO. Dopo 1000 volte che l'abbiamo visto di notte, finalmente riusciamo a fare una foto decente.


Passiamo oltre. Qualcosa come 30 minuti dopo, alla ricerca disperata di un bagno (trovato, ovviamente orinatoi, stavolta però con vista su strada, nel senso che dalla strada mi vedevano [Dario]... che lusso!) e senza alcun segno di fumetti, nerd, sale giochi o maid cafè, capiamo di esserci persi. Incontriamo 2 poliziotti in bicicletta e chiediamo indicazioni. Ci spiegano che siamo piuttosto distanti... e te pareva! Praticamente, non si sa come, siamo andati non dico dalla parte opposta ma quasi.

Cammina che ti cammina (e che l'ultimo giorno volevamo stare tranquilli, sigh!), avremo fatto 10 kilometri ma ecco apparire Akihabara. Compriamo (Lord compra) le ultime cose e ci dirigiamo verso Harajuku (in metro!) per vedere i cosplayer (che non abbiamo visto l'altra volta. Ma stavolta è domenica e loro, di domenica, ci sono!). Arriviamo e non c'è anima viva. O meglio. Ci sono un miliardo di persone, compresa una manifestazione (di domenica, così non perdono giorni di lavoro) con un serpentone di gente che sarà sfilato per almeno 3 ore.


"Magari è presto", ci diciamo. "Intanto andiamo a vedere il Santuario Meiji, che è qua dietro". Dentro questa sottospecie di foresta c'è questo tempio, uno dei più sacri, e dove la gente si sposa, porta i bambini vestiti con gli abiti tradizionali e, già che c'è, fa benedire gli archi. Usciamo dopo un bel giro e riproviamo coi cosplayer. Niente. Anzi, stavolta c'è un orribile travestito, una cosa oscena, agghindato come Candy Candy ma bruttissimo, da far paura ai bambini. Poco dopo arriva "la maestra", un altro signore sui 50 almeno, faccia sconsolata (e brutta), vestito con un abito retrò a quadretti rossi. Poi appare un tizio, vestito di pelle e borchie - questo forse ci andava più vicino ad un cosplayer, o a uno che ama il sadomaso - che si mette pure a ballare (techno?). Lasciamo perdere va.

Desiderosi di ritrovare la normalità, ci gettiamo nella marea umana che inonda Takeshita-dori. Tanta di quella gente che A) non ti muovi se non come la massa e B) pesti piedi e dai spintoni (e ricevi) ogni 3x2. Però è una figata. Tanto nella via siamo tutti giovani e nessuno si arrabbia. I negozietti, ammonticchiati su 2 piani e addossati uno all'altro, vendono le cose più improponibili (il paradiso delle Gothic Lolita comunque) e ci facciamo delle serie risate.


Usciti, ritorniamo per Omotesando-dori, un'altra via trafficatissima ma così grande che riesci a evitare di schiantarti addosso a tutti.

Prima di lasciare Harajuku decidiamo di dare un'occhiata al parco Yoyogi, famoso perchè frequentatissimo da band di giovani e meno giovani che suonano, ballano e cantano.
Ed è effettivamente così. Un parco ENORME, con dentro migliaia di persone intente nelle più varie attività: coppiette a far picnic, vecchini che dipingono con gli acquerelli, ragazzini che si arrampicano (a gruppi), gruppi di teatro e danza, 2 violiniste (!!!), gente che si esercita a far foto, ragazze che ballano la hula (!!!), gente che balla il tango (!!!), sportivi, band che suonano generi vari (una la vedete nei video)...


Poi, all'entrata/uscita, il mito: gruppi di ballo rockabilly.

Vi metto il video perchè erano davvero eccezionali (e fuori come meloni):



Ormai si è fatto tardi, torniamo verso l'ostello a prendere le valigie (ce le hanno gentilmente tenute per tutto il giorno) e ci dirigiamo al luogo del nostro pernottamento: Asakusa Riverside Capsule Hotel. Capsule Hotel. Capsule. Roba da giappi. Che dobbiamo provare.
Capiamoci... capsule = loculi dove dormire. Foto per chi non ha ancora capito:



Ognuno di quei buchi, larghi diciamo un metro e mezzo, alti altrettanto e profondi due e mezzo, ospita un essere vivente. Un uomo-ape, solitamente ubriaco o che ha perso l'ultimo treno della sera. In questi posti trova: spazzolino, pigiama, ciabatte, asciugamano, armadietto, bagno, doccia, vasca termale con vista sul fiume di notte, con gli edifici illuminati che si specchiano sull'acqua placida (stupenda, peccato che Katia non l'abbia fotografata!), macchinette distributrici dei generi più disparati per pranzi, cene e colazioni. Insomma, pare no schifo ma non lo è. Però non è nemmeno particolarmente bello, più che altro perchè è vecchiotto (e pieno di giovani di una volta..). E non è che costi poco (come l'ostello, dove però hai un letto normale).
Ma, cosa volete, si fa anche questo se si ama il Giappone.