martedì 3 novembre 2009

Termeeeeee^_^

Dopo le avventure di Sendai e il suo bellissimo Karaoke siamo stati subito pronti per la tappa, forse, più attesa: le terme di Takaragawa. In fretta e furia ci siamo avviati verso la stazione, timorosi di perdere il treno che ci avrebbe costretto a rinunciare a preziose (e costose) ore nella nostra spa. Ma per fortuna siamo riusciti ad arrivare sani, salvi e puntuali! L’edificio che ospita le terme è particolarmente suggestivo, interamente in legno e situato in un stretto passaggio tra due montagne scavato dall’acqua del torrente termale nel corso degli anni. All’interno della struttura è obbligatorio utilizzare le ciabattine che ci sono state fornite, visto che, come in tutte le case giapponesi, l’uso delle scarpe è vietato. Inoltre abbiamo dovuto indossare lo yukata (un kimono estivo in cotone, quindi più adatto a temperature non rigide), legato da un obi (una fascia) e, visto che la temperatura non era propriamente mite, ci è stato dato un “soprayukata” (di cui non ricordiamo il nome).



La stanza come potete notare è molto tipica, in stile giapponese, con il tavolino sprovvisto di sedie.


Dal terrazzo invece si può ammirare la nostra Glorius View!



Dopo una breve pausa thè ci siamo quindi avviati verso i bagni pubblici, per poterci lavare prima di entrare nelle terme. Per motivi di privacy non ci è stato concesso di fare delle foto, ma se qualcuno di voi ha visto Ranma ½ o altri anime giapponesi può immaginare facilmente come sono strutturati: una fila di rubinetti/docce a rasoterra, dove ci si può lavare seduti su uno sgabello di legno, sfruttando un catino. La stanza era circondata su due lati dalle terme interne, ove una vetrata di vetro ci permetteva di vedere la strada che dava di fronte, ma che soprattutto permetteva ai passanti di vedere noi. Nudi ovviamente. Dopo la breve sosta nelle terme interne ci siamo spostati in quelle esterne. Le piscine in questo caso erano 4: tre miste, con diverse temperature, e una solo per donne. Nelle terme miste le ragazze potevano indossare l’asciugamano per coprirsi, mentre i ragazzi avevano a disposizione un mini-asciugamano modellato sul giro vita di un classico giapponese. Noi occidentali potevamo quindi decidere se coprire il lato A o B! Ecco alcune foto che siamo riusciti a rubare la mattina presto, quando non c’era nessuno a lavarsi. Dopo il bagno pomeridiano siamo letteralmente crollati dal sonno nella nostra stanza, per poi essere risvegliati dalle cameriere che ci hanno servito la cena in camera, decisamente abbondante: il menù comprendeva pesce, patate e funghi cotti da noi stessi alla brace, la famosa zuppa d’orso, shasimi, riso, zuppa di miso e altri piatti non meglio identificati, come una specie di carne di maiale in gelatina. Dopo cena un inserviente è venuto a preparaci i futon. Tradizionalmente in Giappone si dorme con il materasso poggiato direttamente su un rivestimento in legno del pavimento (detto tatami), quindi niente materassi a molla. Ma non è scomodo come si può inizialmente pensare, la notte infatti abbiamo dormito di gusto, non prima ovviamente di un bel bagno notturno!



La mattina sveglia presto e colazione giapponese a base di riso, pesce e uovo semibollito, per poi partire per la prossima tappa, la capitale storica del Giappone: Kyoto! Se mai andrete in Giappone, una sosta alle terme di Takaragawa è assolutamente consigliata; non neghiamo che il prezzo è stato alto, 120€ a testa (ma con cena in camera e Glorius View, mica robette quindi!), ma il servizio che ci è stato dato e l’atmosfera di un bagno notturno in questo posto così suggestivo vale interamente il prezzo.
Michele

2 commenti:

  1. ...vi sto invidiando tantissimo!... Qua piove!

    Davide C.

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  2. finora abbiamo trovato solo 3 giorni di piggia... quindi ci riteniamo fortunati!!!

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