sabato 3 ottobre 2009

Entrarci, in Giappone...


Scrivo con piacere un veloce aggiornamento su cosa si scopre, giorno dopo giorno - e comunque in anticipo ma per un pelo che ormai era quasi troppo tardi - su di un paese a 12 ore di aereo, 7-8 di fuso orario e Xmigliaia (12?) di kilometri da qui. Sapete, uno che deve andare all'estero in uno stato non europeo si domanda sempre "ma che documenti mi servono?".

Scoperto che il visto NON SERVE se intendete restare meno di 90 giorni (eh, magari...), come ci viene detto dall'ambasciata, vengo a sapere da un altro blogger che in Giappone ci è andato più di una volta che:

A) i giapponesi vogliono che si scriva in un foglio da consegnare PRIMA che ti concedano di entrare in Giappone una serie notevole di dati, compreso un numero di telefono dove trovarti e il luogo dove starai;
B) la dogana giapponese non è particolarmente amichevole

Ora, è chiaro che il punto A), se non l'avessi scoperto in tempo, avrebbe creato dei NOTEVOLI problemi. Gireremo come delle trottole per tutto il paese e già faccio fatica a capire i numeri di telefono giapponesi, figuriamoci ricordarmeli a memoria. Qualche problema in realtà resta, dato che lo spazio dove scrivere i recapiti non è particolarmente ampio (come potete notare da qui), ma conto sul fatto che i burocrati locali apprezzino l'allegato SUB A che sto appositamente creando (una bella lista con date, nomi di alberghi e numeri di telefono) e ci lascino passare.

Faccio notare comunque che tale modulo pare abbia anche un retro, ovviamente da compilare, recante anche delle domande davvero sensate:
- Siete mai stati espulsi dal Giappone o vi è mai stata negata l'entrata in Giappone? (S/N)
- Siete mai stati giudicati colpevoli di reati in Giappone o in altri paesi? (S/N)
- Siete al momento in possesso di narcotici, marjuana, oppio, stimolanti o altre droghe, spade, esplosivi o oggetti di simile tipo? (S/N)
Solo un giapponese, forse abituato all'onestà - o rincoglionito dai manga -, può fare delle domande del genere...

Per il punto B) invece faremo affidamento sull'italianissimo CULO. Ci sarà da compilare un modulo - un altro- per la dogana, ma sta di fatto che non penso di portare con me quanto viene chiesto di dichiarare al punto 1 di tale modulo: articoli proibiti (narcotici, droghe, stimolanti (oh ma sono fissati! Ma chi volete che ve lo venga a dire????), armi da fuoco con relativo munizionamento (!!!), esplosivi o materiale per armi chimiche (!!!), banconote, monete o titoli contraffatti, materiale osceno o immorale o materiale pedo-pornografico ("sì, guardi, trasporto migliaia di foto di bambini nudi. Posso andare ora?" "..."), articoli che infrangono proprietà intellettuali o copyrights (cioè articoli o abbigliamento contraffatti). La stessa domanda vale per il trasporto di articoli soggetti a restrizione, che sempre secondo l'elenco sul retro sono armi da caccia, armi da soft-air e spade (!!!), animali o forme vegetali protetti (coccodrilli, cobra (cobra??), tartarughe, avorio, muschio, cactus etc, animali vivi e piante, prodotti da macellazione, vegetali commestibili, frutta)

Ringrazio ancora Nicola (quello del blog di prima) per avermi messo addosso un magone terribile all'ipotesi di non poter approfittare del paradiso tecnologico adducendo questioni sul sistema elettrico giapponese che, avendo la tensione a 110V invece che 220V, poteva non essere adatto ai nostri apparecchi e viceversa, impedendomi di comprare le più oscene cagate elettroniche che ci si pareranno davanti. Fortunatamente pare che la maggior parte dei trasformatori accetti tensione che vanno dai 100 ai 240V e quindi dovremmo essere a posto!

P.S. A voi magari non interessa ma dalla Francia sono arrivati i JRP che avevamo ordinato

1 commento:

  1. Anche negli States fanno le stesse identiche storie.
    Il documento di ingresso serve solo a non farti ottenere l'espatrio nel caso ti becchino per una delle cose descritte.
    Non so in Giappone, ma in America era sufficiente indicare la destinazione della prima notte, non delle successive.
    Per quanto riguarda la corrente, a parte i trasformatori che si possono cambiare da 110 a 240 (lo fanno anche gli alimentatori di molti pc, se fate caso), credo che utilizzino negli stessi edifici due diverse tensioni. Una per gli apparecchi a basso voltaggio (cellulari, rasoi, lampadine, ecc), e una per quelli ad alto (condizionatore, frigo, ...). Quindi per ricaricare il vostro cellulare italiano è possibile che dobbiate staccare la corrente al condizionatore.

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